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Danni al piumaggio

 

Per un volatile in volo continuo come il rondone, un piumaggio completo e intatto è altrettanto importante quanto un perfetto sistema muscolare. I danni al piumaggio dei rondoni possono avere varie cause:

 

Danneggiamenti dovuti a trauma
Incidenti ed atterraggi difficili possono portare alla rottura o alla perdita delle penne remiganti e timoniere. Anche le ferite da striscio, causate ad esempio dai cavi ad alto voltaggio, portano ad una considerevole perdita di penne, mentre gli attacchi dai predatori (corvi, rapaci, gatti) spesso terminano, qualora il rondone riuscisse a sopravvivere, con penne strappate e traumi ai tessuti molli. In genere, anche le ferite perforanti colpiscono spesso le remiganti primarie.

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Danno meccanico al piumaggio

Questo danno avviene per lo più a causa della scorretta alimentazione e sistemazione dei rondoni da parte degli uomini, infatti, le gabbie di ferro o condizioni di confinamento eccessive in cui vengono tenuti i rondoni possono causare piegature o rotture delle penne remiganti o timoniere. Problemi simili possono sorgere anche quando i rondoni tentano di uscire dagli edifici in cui sono volati per sbaglio (ad es. dai sottotetti). Inoltre può accadere che i rondoni si rovinano le remiganti impigliandosi in materiali filamentosi con cui, soprattutto i passeri, costruiscono i propri nidi (utilizzati in seguito dai rondoni). Le condizioni inappropriate e non igieniche di rondoni in cura degli uomini portano frequentemente ad un piumaggio talmente sporco e incrostato, che il volatile non è più capace di sopravvivere in natura. Fatti simili possono accadere come conseguenza della sconsiderata alimentazione inesperta, quando il rondone viene imbrattato e incrostato dalla testa ai piedi da una specie di pastone.

 
 

Danni al piumaggio causati dall’alimentazione scorretta
Un severo danno al piumaggio si osserva regolarmente nei giovani rondoni a cui non è stato dato da mangiare a regola d’arte e che si può dividere in due gruppi:

1)    Perdita delle remiganti primarie nella fase germinale  "cannelli di
       sangue".       
2)    Difetti di vario grado dello scapo e dei vessilli       


Parallelamente, anche le piume vengono più o meno danneggiate e diventano opache, a macchie, sfrangiate e sfasate, tanto da perdere le loro naturali proprietà di isolamento, che proteggono l'uccello dall'umidità e dal freddo.

 

1) Perdita delle remiganti nella fase germinale ancora prima di essere completamente formate:
Questo danno può colpire diversi tipi di remiganti primarie e può avvenire sia in modo simmetrico che asimmetrico. A volte il giovane rondone malnutrito può perdere una sola penna primaria per lato, ma molto spesso si perdono dalle cinque alle sei penne primarie per lato e quasi sempre le penne colpite hanno subito rallentamenti nella loro crescita, restando piuttosto corte. L’intervallo di tempo tra il blocco della crescita e la caduta delle prime penne è variabile, a volte si tratta di pochi giorni e a volte di alcune settimane. Dalle penne cadute si nota che gli scapi ancora incompleti sono più corti e spesso deformati, di conseguenza lo sviluppo di uno scapo stabile e forte non avviene. Le timoniere di solito non ne vengono colpite, tuttavia presentano spesso vessilli difettosi, scapi piegati oppure lesioni dovute all’assenza di cibo.

giovane rondone (a destra) che perde le penne a causa dell’errata alimentazione © E. Brendel

Non sempre si riesce a trovare la connessione tra la causa del danno e quando e perché esso si verifica, tuttavia esistono delle casistiche: l’alimentazione a base di carne macinata porta quasi sempre alla perdita di remiganti primarie circa 8-10 giorni dopo il passaggio dall’alimentazione sbagliata a quella a base di insetti. Spesso quando ciò accade, l’età degli uccelli è di circa 4 – 5 settimane.
L’alimentazione a base di avena, qualora il giovane rondone riesca a sopravvivere, comporta la perdita delle penne remiganti primarie nel giro di 4 settimane. Una volta è accaduto anche dopo una sola somministrazione di avena!
L’età del giovane rondone al momento dell’errata alimentazione sembra essere di grande rilevanza, infatti è stato osservato che gli uccelli provenienti da una covata di tre uova con un giorno di differenza di età tra loro hanno presentato diversi tipi di danni al piumaggio pur avendo tutti avuto lo stesso tipo di alimentazione sbagliata. In generale, la stessa alimentazione inadeguata ha causato diversi tipi di danni al piumaggio a seconda dell’età che gli uccelli avevano al momento della somministrazione.

2) Danni di vario grado allo scapo e ai vessilli
Di tali danni fanno parte piegature, punti di rottura e deformazioni dello scapo, che non riescono a sopportare sollecitazioni e si piegano, o si spezzano. I danni ai vessilli si manifestano con aree trasparenti, incomplete o mancanti, le quali interrompono la continuità del vessillo stesso e limitano la funzionalità della penna. Dato che spesso le penne non vengono colpite singolarmente, ma in serie e, nel caso peggiore, tutto il gruppo delle primarie, la capacità del rondone di volare può essere ridotta a zero. Spesso i danni allo scapo e al vessillo non si manifestano soltanto nelle remiganti, ma anche a livello delle timoniere
In molti casi, soprattutto dopo l’alimentazione con larve di tenebrione, lo sviluppo del calamo persiste e il rondone non riesce ad asportarlo pulendosi normalmente poiché aderisce come una gomma appiccicosa alle penne. In tal modo il vessillo non riesce ad aprirsi e, nei casi peggiori, viene danneggiato.

Un paziente speciale della clinica: rondone alpino con danni alle remiganti primarie © C. Haupt

Danni al piumaggio dovuti allo stress
Non di rado si possono osservare danni al piumaggio in giovani rondoni sottoposti a molto stress. Si tratta soprattutto di trovatelli che vengono passati di mano in mano, esposti a rumori e agitazione, con cui si lascia giocare i bambini e che vengono portati in giro. Le conseguenze dei trattamenti inappropriati sono la stagnazione della crescita e la perdita delle remiganti primarie.

Altri danni al piumaggio
Da alcuni anni, nei giovani rondoni si sta osservando un tipo di danno alle remiganti primarie che è rimasto sconosciuto ad oggi: il cosiddetto sindrome dello scapo di carta. Si presume che la causa della sindrome sia una carenza di proteine durante la permanenza nel nido. Un gran numero di casi della sindrome è stato documentato per la prima volta nell’estate particolarmente calda del 2003. Vengono colpite le primarie e secondarie e, dal punto di vista patognomonico, gli scapi si presentano assottigliati (come carta) e compressi alla base delle penne. Il difetto è difficile da identificare, dato che non viene palesato a prima vista, come altri tipi di danni al piumaggio. Esteriormente i giovani rondoni sembrano sani, mentre soltanto con un accurato esame degli scapi sotto alle penne coprenti rivela l’entità del danno. La funzionalità e la stabilità dello scapo, solitamente tridimensionale, tubiforme e ultraleggero, sono completamente assenti, infatti, gli scapi compressi si piegano sotto la minima pressione. Dato che vengono sempre colpite le primarie interne e tutte le secondarie, le conseguenze dei danni sono gravi poiché tolgono la capacità di volare. Gli scapi delle primarie grandi (dalla 10ª. alla 7ª. o 6ª.) non sono compressi ma manifestano quasi sempre dei punti di rottura a circa 1-2 cm al di sopra della base. Anche le timoniere vengono spesso colpite dalla sindrome, ma non sempre.


Misure da prendere in caso di danni al piumaggio:


Fanno parte dei danni reversibili alle penne primarie:
a) la perdita di primarie a seguito dell’errata nutrizione o stress che vengono sostituite dalla crescita di nuove penne,
b) la perdita di remiganti o timoniere per cause meccaniche o traumatiche, di cui ci si aspetta una ricrescita normale,
c) le remiganti o timoniere piegate, spezzate, tagliate, o con altri danni, che possono essere sostituite grazie al metodo dell’impianto usato in falconeria,
d) le remiganti o timoniere danneggiate, che non possono essere impiantate, ma che eventualmente devono essere estratte sotto anestesia totale, per facilitarne la ricrescita.

al punto a) e b): il rondone resta in cura finché non ricrescono le penne mancanti. In caso di perdita di penne, solitamente se ne formano presto delle nuove, che ricrescono nel giro di 4-5 settimane. A seguito di un trauma passano spesso varie settimane prima che una penna cominci a ricrescere.

Spesso sopravvengono complicazioni: i giovani rondoni che devono restare in cattività oltre il tempo normale di nidificazione e quelli adulti, spesso molto irrequieti, possono rompersi le penne che ricrescono nel tentativo di raggiungere la libertà. Possono sopraggiungere delle perdite di sangue notevoli che mettono a rischio la vita del volatile. Una penna danneggiata nella fase germinale sia essa rotta o piegata, è destinata a morire e dev’essere rimossa dopo circa 8 – 10 giorni quando è completamente essiccata per permettere ad una nuova penna di ricrescere. Questo può portare ad un vero e proprio circolo vizioso. Nei casi peggiori, i follicoli completamente esausti dai vari tentativi di riprodurre altre penne non riescono più a fornire altro che penne inutilizzabili o addirittura nulla. Anche nel caso di estrazioni violente delle remiganti possono esserci notevoli complicazioni, infatti, non di rado ne conseguono danni enormi o addirittura irreversibili: le penne non ricrescono, il follicolo si chiude. Per un rondone, la mancanza di un’unica penna primaria può essere tollerata, mentre l’assenza di più penne primarie rende l’eutanasia inevitabile. Tuttavia, dato che il germe della penna può essere otturato da detriti, sangue coagulato o calami spezzati, si dovrebbe prima procedere, sotto anestesia totale, ad un’accurata indagine endoscopica dei follicoli danneggiati, in quanto vi è la possibilità che le nuove penne ricrescano.

al punto c): Se gli scapi sono intatti, si possono sostituire le remiganti o timoniere difettose impiantandone delle nuove. L’impianto delle penne è una tecnica utilizzata già nel medioevo, nell’ambito della falconeria, per riparare le penne primarie spezzate. (HEIDENREICH, 1995): All’epoca si utilizzavano aghi spigolosi di metallo con cui si fissava una penna sana al calamo della penna danneggiata. HEIDENREICH (1995) descrive altri metodi di impianto che utilizzano come materiale le fibre ottiche o il bambù, ma privilegia l’uso del calamo di un’altra penna come materiale simile con le stesse caratteristiche. L’impianto delle penne nei rondoni, che rappresenta l’ultima ratio nei casi di danni al piumaggio irreversibili, viene descritto in modo dettagliato nel prossimo capitolo.

Indicazioni per l’impianto: danno meccanico alle penne remiganti di un rondone adulto © C. Haupt
Lo stesso rondone dopo l’impianto: di nuovo capace di volare © C. Haupt

al punto d): Ogni qualvolta ci sia un’altra possibilità di riparare il piumaggio, l’estrazione delle remiganti danneggiate dev’essere assolutamente evitata, dato che è troppo alto il rischio di danneggiare irreversibilmente l’intero apparato riproduttivo delle penne. In casi eccezionali può essere necessario estrarre delle remiganti o timoniere, ma non resta che sperare che le penne ricrescano senza le summenzionate complicazioni. Tuttavia, è necessario sottolineare che le possibilità di ricrescita delle remiganti primarie senza complicazioni sono limitate. Solitamente l’estrazione di remiganti secondarie o timoniere comportano meno problemi.

Nella clinica per rondoni, le penne difettose vengono estratte solamente in caso di danneggiamento del calamo e quando non è possibile praticare l’impianto.

Le remiganti esterne, ossia primarie, non devono mai essere estratte senza anestesia, dato che è un’operazione molto dolorosa. Infatti le primarie sono ancorate fino al tessuto periosteo, per cui l’estrazione risulta estremamente dolorosa e i rondoni reagiscono con molta resistenza e panico a qualsiasi manipolazione delle ali.

 

Buchenstraße 9
D-65933 Frankfurt

Tel.:+49(69)35 35 15 04
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